Elezioni regionali, Chiodi incontra Alfano. Tra le ipotesi l'Election Day

TERAMO – Incontro al ministero dell’Interno tra il ministro, Angelino Alfano, e i vertici della Regione Abruzzo, il governatore Gianni Chiodi, il presidente del Consiglio Regionale, Nazario Pagano, e il coordinatore regionale del Pdl, il deputato Filippo Piccone, sulla decisione della data delle elezioni regionali. Secondo quanto è emerso, in riferimento alle date, rimangono in lizza quattro ipotesi: il voto il 17 novembre prossimo, che sarebbero elezioni anticipate visto che gli abruzzesi andarono alle urne il 15 dicembre del 2008; il voto a gennaio, visto che la proclamazione dei consiglieri regionali c’é stata il 9 gennaio mentre l’insediamento della Giunta regionale il 27; il voto introno a metà marzo; oppure, e questa è una novità, l’allineamento con amministrative ed europee quindi con l’election day, che potrebbe esserci tra maggio e giugno. Come ha sottolineato il presidente Chiodi "si è trattato di un primo incontro istituzionale nel quale è stata illustrata la situazione, ora gli uffici del ministero dell’Interno approfondiranno per poi vederci ancora". Chiodi ha spiegato che "l’obiettivo è quello di favorire la partecipazione al voto e di contenere al massimo i costi. C’é l’esigenza di combinare la legge nazionale con quella regionale insieme a varie sentenze della Corte Costituzionale. Poi insieme scioglieremo il nodo".E sulla presenza di Piccone, segretario del Pdl abruzzese oltre che senatore, è insorto il Pd abruzzese. "Chiodi e Pagano dovrebbero dare delle spiegazioni agli abruzzesi: dovrebbero dire come sia possibile confondere in maniera così plateale il ruolo delle istituzioni pubbliche con gli interessi di partito». Lo afferma il segretario regionale del Pd Silvio Paolucci. «Non può essere un segretario di partito a decidere quando votare: la presenza di Piccone è un fatto gravissimo – sottolinea Paolucci – e Chiodi e Pagano dovrebbero spiegare perché questo è successo. Ma ci batteremo affinché in questa legislatura nella quale Chiodi ci ha abituato a carte segrete, cose non dette e troppe opacità, gli abruzzesi possano almeno avere chiarezza sulla data delle elezioni, che andrebbe discussa con consiglieri, sindaci, amministratori e non nel chiuso delle stanze».